Irpinia è folklore da ammirare

L’Irpinia è una terra ricca di tradizioni. Soprattutto il mondo rurale ne ha saputo conservare e tramandare alle nuove generazioni tutto il proprio patrimonio folkloristico. Il più conosciuto è il Carnevale che in Irpinia assume una connotazione unica, legate al territorio e che richiama antiche consuetudini della civiltà contadina. Un misto tra musiche, maschere, carri allegorici e balli popolari, con una estesa partecipazione di turisti e della popolazione locale. Una manifestazione carnevalesca Irpina è la Zeza in cui uomini travestiti e mascherati da donna interpretano ritmici movimenti femminili.

La Tarantella Montemaranese, viene ballata per le strade durante il carnevale da tutti i convenuti, disponendosi in fila tipo processionaria, accompagnati da piccole e scatenate orchestre di fisarmoniche, tamburi e flauti. Una consuetudine che è nata a Montemarano, ma ora estesa in tutti i borghi Irpini, mette ritmo, eccitazione ed allegria a grandi e piccini. Una danza piuttosto lunga, dal ritmo sempre più incalzante che manda tutti in delirio. Infatti non è difficile notare espressioni di estasi collettiva, soprattutto nella parte finale del ballo. Non mancano le sfide tra diversi gruppi di danza, ognuno col proprio caporale del ballo, con il suo caratteristico costume bianco e rosso, un alto cappello ed un bastone in mano come simbolo di autorità, fa spazio tra la folla, impartisce ordini e distribuisce confetti al pubblico.

Un altro avvenimento che dimostra a pieni voti che la bella Irpinia è folklore da ammirare, affonda le radici nel passato, sto parlando della “Cattura dell’Orso” che si tiene a Chiusano di San Domenico, un piccolo borgo della provincia di Avellino, nella stupenda Irpinia. Una ricorrenza legata ad antichi riti celtici ed ai saturnali romani. Un gruppetto di dodici cacciatori in costume tipico chiusanese, che rappresentano i 12 mesi dell’anno, simulano la cattura dell’orso. Questo una volta svegliato e stanato dalla grotta di San Domenico, viene portato in giro per le vie del paese, incatenato e beffeggiato dalla folla. Un vecchio rito che metaforicamente rappresenta la vittoria del bene sul male, il ritorno della luce delle tenebre.

Un altro avvenimento folkloristico da ammirare in Irpinia è quello che avviene a Mirabella Eclano ogni mese di settembre, la tradizionale “Tirata del Carro”. Su un carretto trainato da sei paia di buoi viene montato un obelisco di circa 25 metri di altezza. Costruito con travi di legno, pannelli di paglia e spighe di grano, tutto intessuto a mono, in perfetta opera d’arte. Mentre i buoi trasportano il carro per le campagne e per le vie del paese, un folto gruppo di persone ne tengono l’equilibrio mediante funi di stoppa legate alla cima dell’obelisco. Nel malaugurato caso che questo rovini a terra, è presagio di sventure per tutta la comunità.

Un’altra delle tradizioni più suggestive e antiche dell’Irpinia si svolge a Lapio nel periodo della pasqua. Uno scenario pittorescomolto commuovente che ci riporta al giorno della morte di Cristo. partendo dalla Lavanda dei Piedi che avviene il giovedì, due uomini muniti di tromba e tamburo, cercano Gesù tra le siepi dei campi, in riferimento alla cattura nel Getsemani. I riti proseguono per tutto il Venerdì con l’esposizione dei cosiddetti “Misteri”. Statue di cartapesta piuttosto a grandezza naturale, che rappresentanoscene degli ultimi giorni che Gesù trascorse sulla terra.

Visitare l’Irpinia significa lasciarsi incantare dal suo bizzarro e stravagante patrimonio folkloristico, che solo l’Irpinia ha saputo conservare intatto nel corso del tempo. Un misto di storia e antica cultura che si tramanda di generazione in generazione, mantenendo inalterata nei secoli la propria identità. Sì, è proprio vero che la verde Irpinia è folklore da ammirare.

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